“Sospiro di Monaca” e  “Dito di Apostolo” di Bagnara, i dolci della tentazione del ‘700

Meglio conosciuti come “Suspiru i monica” e “Irutu d’apostulu”, sono due dei dolci più tipici della tradizione di Bagnara.

Su proposta della Regione Calabria, sono oggi annoverati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali della Calabria (P.A.T.).

Sospiro di Monaca e Dito di Apostolo nacquero insieme attorno al 1700, realizzati per la prima volta da un pasticcere di Bagnara su commissione di due giovani amanti. Secondo la leggenda, una domenica mattina, una contadina del paese trovò sulla soglia di casa un sacchetto contenente un dolce di Pan di Spagna dalla forma allungata, proprio come un cannolo, ripieno di una leggera crema al cioccolato e cosparso di zucchero finissimo. Era il dono di un boscaiolo della zona che, da sempre invaghito di lei, decise di dichiararle il suo amore nel più dolce dei modi. In tutta risposta, lusingata dal nobile gesto, la giovane donna chiese allo stesso pasticcere di realizzare un dolce dal gusto così inebriante da essere persino capace di smuovere l’animo di una monaca e di farla sospirare. Si trattava di un piccolo e delizioso tortino, dalla forma rotonda, anch’esso di Pan di Spagna, farcito da soffice crema e ricoperto di glassa bianca, con una ciliegia rossa candita al centro.

Fu lo stesso pasticcere a consegnare questo squisito dolce al boscaiolo, su richiesta della stessa fanciulla, come simbolo di apprezzamento e complicità. Fu l’inizio di un intenso dialogo amoroso tra i due. Ogni domenica, da quel giorno, il boscaiolo fece trovare alla giovane un piccolo sacchetto con all’interno un Sospiro di Monaca e un Dito di Apostolo, frutto di un sincero gesto d’amore.